Il caso sul giornalista era iniziato con la denuncia della famiglia che ha iniziato a dubitare della prima diagnosi fatta al reporter.
La famiglia di Andrea Purgatori ha assistito al funerale del giornalista la scorsa settimana ma non ha ancora chiaro se la prima diagnosi fatta da due dottori sia veretiera o meno. Il caso attorno alla sua morte, infatti, va avanti e pian piano stanno emergendo nuovi dettagli sulla sua scomparsa.
Secondo i medici legali il corpo di Andrea Purgatori sarebbe stato pieno di metastasi che, anche in caso di diagnosi corretta o sbagliata, non gli avrebbero comunque permesso di salvarsi. A riportare questa scoperta è La Repubblica che spiega come questa rivelazione potrebbe far cadere il nesso causale tra le sessioni di radioterapia prescritte al giornalista e la sua morte, mettendo in dubbio l’imputabilità dei dottori che lo hanno trattato.
Bisognerà comunque attendere
Resta probabile, comunque, che per conoscere la verità sul “caso Purgatori” bisogni aspettare il 6 settembre, giorno in cui verranno pubblicate le relazioni finali sull’autopsia. Dal punto di vista legale, però, le ultime rivelazioni avrebbero un peso consistente: l’ordinamento prevede che, nonostante la presenza di un errore medico, la responsabilità possa essere accertata solo se questo causa un danno sull’assistito.
Se il tumore ai polmoni avrebbe comunque ucciso in poco tempo il reporter, quindi, i medici della clinica romana sarebbero scagionati completamente dall’accusa di omicidio colposo. Ora, le indagini continueranno con gli esami istologici dei tessuti.